Teatro e filosofia Su alcuni testi di Antonio Capizzi

In questo articolo si prendono in esame le riflessioni di Antonio Capizzi sul rapporto fra teatro e filosofia. In particolare ci si sofferma sulla tripartizione degli spettacoli in mimici, comici e tragici: in questo contesto si evidenzia come per Capizzi il filone principale della filosofia occidentale, culminato con Hegel, abbia avuto un carattere prevalentemente comico. L’essenza del tragico, che consiste nella scelta drammatica fra alternative incompatibili, è stata invece espressa chiaramente nel teatro, sia classico che moderno.

 

Antonio Capizzi’s reflections on the relationship between theatre and philosophy are examined in this essay. Every kind of how can be divided in three types: mime, comedy and tragedy. In this context, according to Capizzi, the main stream of Western philosophy has had a comical nature. On the contrary the essence of tragic, consisting in the dramatic choice between incompatible alternatives, is clearly expressed in classical and modern theatre.



è dottore di ricerca in Filosofia politica. Ha svolto attività di studio presso le Università di Roma, Napoli e Bruxelles. Oltre a numerosi articoli su riviste specialistiche, ha pubblicato Due filosofie della libertà. Karl Popper e Robert Nozick (Rubbettino 2002); Postmodernità e passione globalizzata, in P. Gilbert, Passione (Cittadella 2007); Il borghese inesistente. A partire da un saggio di Benedetto Croce, in B. Coccia (a cura di), Borghesia (Apes 2010).


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