Colette, cronista della Grande Guerra Da Les Heures longues (1917)

Introduzione

Presentiamo nella rubrica degli inediti e rari alcune pagine tratte dalla raccolta di articoli scritti tra il 1914 e il 1917 da Colette (1873-1954) per quotidiani francesi, da lei pubblicati un anno prima della fine della guerra con il titolo Les Heures longues e non ancora tradotti in italiano.

Considerata da Julia Kristeva “uno dei geni femminili del XX° secolo”, Colette ha rappresentato un modello di donna libera da ideologie e pregiudizi, talvolta scandalosa, artisticamente versatile, grande scrittrice, politicamente ambigua. Oltre alla attività di romanziera, attrice, organizzatrice di eventi teatrali, critica cinematografica e altro ancora, fu una giornalista originale e prolifica (nel corso della sua vita pubblicò circa 1260 articoli su quotidiani e settimanali francesi). Cronista attenta ai cambiamenti della vita quotidiana cercò sempre di mantenersi fedele nel riportare soltanto “ciò che aveva visto con i propri occhi”, senza abbellimenti né voli fantasiosi; il suo motto era: “voir et non inventer”, e a questo si attenne nei suoi reportages dal fronte. Tra le poche giornaliste donne mandate sui luoghi del conflitto a fuoco – come in un suo celebre articolo su Verdun, quando scoppia la guerra ha già 42 anni ed è una scrittrice e giornalista nota, assai apprezzata per la capacità di concentrarsi su episodi e protagonisti in apparenza poco appariscenti. Dotata di una scrittura scorrevole e ricca di arguzie, in quegli anni collaborò regolarmente con i parigini “Le Matin”, “Excelsior” e “L’Éclair”; scrisse anche in maniera occasionale, con articoli su argomenti molto diversi, per “Flambeau”, “Pays de France”, “La Vie parisienne”, “Figaro” e altre testate. Le donne rimangono un immancabile soggetto della sua scrittura.

Le pagine dall’Italia – da Roma e da Venezia negli anni 1915-17 – sono tipiche del suo stile preciso e solo in apparenza leggero. Prevale un gusto per la descrizione delle strade, le piazze e le trattorie della capitale dove gusta Chianti e Frascati. L’interesse principale è per i luoghi dove regnano gli amatissimi gatti: padroni e signori notturni del Foro Traiano, sono loro “i cittadini dell’ultima repubblica romana”.

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Per consultare l’inedito contattare l’editore http://epaper.eurom.it/index.php/leussein/

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Letture consigliate

– Colette, Les Heures longues, Paris, fayard, 1917. Il testo si può leggere in rete.

Colette journaliste. Chroniques et reportages 1893-1955, a cura di Gérard Bonal e Frédéric Maget, Paris, Seuil, 2010.

Colette. Une Parisienne dans la Grande Guerre, 1914-1918, Paris, L’Herne, 2014.

– Julia Kristeva, Colette. Vita di una donna, Roma, Donzelli, 2004.

– Julia Kristeva, Colette. Un genio femminile, Milano, O barra O, 2012.

[Introduzione di Paola Di Cori e traduzione di Marina Tartara]



è nata e cresciuta a Buenos Aires. E’ stata docente di studi culturali e studi di genere all'università di Urbino fino al 2009. Ha insegnato presso altre università italiane (Sapienza, Torino); è stata spesso Visiting Professor presso università all’estero (Harvard, Londra, Sydney, Buenos Aires) e ha pubblicato una grande quantità di saggi su temi relativi agli studi culturali, la didattica della storia, la storia del femminismo e gli studi di genere. Diverse pubblicazioni recenti riguardano l’opera di Michel de Certeau; dal 2009 cura una homepage dedicata a questo studioso francese contemporaneo di Foucault (www.micheldecerteau.eu). Fa parte della redazione di “Leussein” e del gruppo “Lo sguardo paziente” di riflessione su medici e pazienti in contesto oncologico.


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