Spazio pubblico appassionato Corpi e protesta tra esposizione, vulnerabilità e relazioni

Sollecitato dagli eventi degli ultimi anni, questo articolo cerca di mettere a tema il legame tra corpi, politica e spazio pubblico, avanzando una riflessione centrata sul corpo, sulle soggettività incarnate e sulle modalità corporee e sessuate di creazione, protesta e resistenza. Le piazze degli ultimi anni hanno portato al centro dello spazio pubblico i corpi, come corpi politici e viventi, nella loro interezza, nell’esposizione, nella vulnerabilità, nella relazione, radicando il dissenso in una performatività plurale che crea la politica, apre spazi condivisi, contro processi che si appropriano di vite, tempi, spazi. Queste esperienze hanno messo al centro l’agire di concerto, il vivere e condividere lo spazio pubblico, dando luogo a un’economia alternativa dei corpi, affettiva e appassionata, in cui l’esposizione e la vulnerabilità sono riconosciute come condizione della politica. In questo modo gli eventi degli ultimi anni mettono in discussione le dicotomie su cui lo spazio pubblico contemporaneo è venuto a strutturarsi e ci costringono a ripensare la politica come praxis e come agire condiviso, al di là e contro la sua riduzione normativa a tecnica di governamentalità neoliberale.

Parole chiave:

corpi, proteste, spazio pubblico, spazi urbani, vulnerabilità, esposizione, relazione

Abstract

Inspired by the worldwide protests of recent years, this paper focuses on the link between bodies, politics and public space, proposing a reflection on bodies, embodied subjectivities and the embodied and gendered practices of invention, protest and resistance. The latest years protesting squares brought bodies at the very centre of the public space, as political and living bodies, in their entirety, in their exposure, vulnerability, interdependency; the dissention has been rooted in a plural performativity that creates politics, disclose shared spaces of action, against economic and social processes that dispossess people of their lives, time, spaces. Those experiences pinpointed the action in concert, as a living and a sharing of the public space that has lead to an alternative economy of bodies which is desiring and passionate and recognizes exposure and vulnerability as the conditions of politics. This has called into question the dichotomies definying the contemporary public space and compel to rethink politics as a praxis, as an acting in common, beyond any normative reduction to a neoliberal governmental technique.

Key words

bodies, protests, public space, urban space, vulnerability, exposure, interdependency



Filosofa politica, ha conseguito il Dottorato di ricerca presso l'Università di Modena e Reggio Emilia. È redattrice di DWF – Donnawomanfemme, con cui ha iniziato a collaborare dal 2009. Dallo stesso anno fa parte della redazione di IAPh Italia (www.iaphitalia.org) dell'Associazione Internazionale delle Filosofe (di cui è socia fondatrice). Per IAPh ha curato, assieme a Chiara Belingardi, il volume Città. Politiche dello spazio urbano (2016) e il ciclo di seminari “Lineamenti teorico-politici di femminismi, genere, differenze”, presso l'Università Roma Tre. Collabora con il Master in studi e politiche di genere dell'Università di Roma Tre. Traduce dal francese per Marinotti e Laterza. Ha fatto parte delle ‘Diversamente Occupate’ e del gruppo ‘Verlan’ . È autrice di Corpi in Rivolta. Spazi urbani, conflitti e nuove forme della politica (Mimesis, Milano 2015) e di Il pensiero politico di Nicole Loraux (IAPh Italia, Roma 2016).


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